La Barbagia, paradiso di boschi e natura selvaggia, è sicuramente uno dei posti migliori dove poter osservare le modificazioni che subisce la natura a seconda della stagione presente.
L’autunno viene avvertito dalla vegetazione ad alto fusto, che popola i boschi di alta montagna, con l’assunzione di tonalità tendenti al rosso.
Le foglie si tingono di giallo-rossastro, le felci iniziano a seccarsi, L’agrifoglio porta a maturazione le sue bacche di un rosso intenso, mentre l’erba dei pascoli di alta quota termina il proprio ciclo vegetativo, assumendo una colorazione rossastra.
In questo scenario tendente a tonalità calde, si notano contrasti spettacolari, forniti da piante tipiche della vegetazione mediterranea, come leccio e corbezzolo, che si inerpicano alle alte quote della Sardegna e a fatica competono con specie maggiormente adattate ad ambienti freddi.
Ottobre e Novembre sono però i mesi della castagna, per i boschi della Barbagia. I maggiori castagneti sono presenti tra Desulo, Aritzo e Tonara.
Per le Roverelle invece il periodo di essiccamento invernale arriverà solo tra Novembre e Dicembre. Per il momento svettano imponenti tra le cime di questi paesaggi freddi e ventosi, ancora adornate da un fitto manto verde.
Ecco i tipici clolori dell’autunno, mostrati dai castagni e dalle felci, oltre che dalla atmosfera serale offerta da uno splendido tramonto.
Ma Ecco che l’atmosfera si fa ancora più rossa e accentua i colori e i contrasti. Sembrerebbe quasi una fotografia ritoccata, invece è la naturale atmosfera che può rendere un tramonto, con un manto di nubi come sfondo, a riflettere la luce.
Ma ecco finalmente il tramonto che ha contribuito a accentuare ancora di più i colori di questi incantevoli paesaggi della Sardegna, così differenti dal generale contesto isolano.