Caccia alle Radiosonde

calcolo impatto della sonda al suolo

calcolo impatto della sonda al suoloCon la diffusione della rete noi appassionati di meteo, siamo ormai abituati a reperire i dati che ci servono, come i radiosondaggi, le carte, le immagini provenienti dai satelliti, semplicemente visualizzandoli attraverso un browser.

Ma non è un caso che molti radioamatori, siano anche appassionati di meteo. La ricezione di molti di questi dati, prima dell’avvento di internet era possibile infatti solo attraverso l’uso di apparecchiature che ricevevano e decodificano il segnale radio inviato dagli strumenti utilizzati dai meteorologi.

In questo articolo vedremo, un sistema alternativo, di ricezione dei radiosondaggi, in tempo reale. In sostanza si vogliono ricevere i dati non dalla rete, ma mentre la sonda è ancora in volo.

Le motivazioni che ci si spingono a questo sono dovute al fatto che è certamente più entusiasmante poter ricevere i segnali direttamente dalla fonte ed elaborarli, ed inoltre, come vedremo nell’articolo, la “caccia alle sonde” , ci permette di conoscerne la loro posizione e di calcolarne il punto di caduta.  Inoltre sarà possibile confrontare i dati ricevuti con quelli invece reperibili in rete; conoscere subito nella stagione invernale la quota dello zero termico e sopratutto verificare alcuni parametri sia in fase di salita, sia in discesa dopo lo scoppio del pallone,  tenendo conto della posizione geografica della sonda.

Per le nostre ricezioni mi riferirò esclusivamente alla radiosonda di Decimomannu (LIED) che da diversi mesi sostituisce il lancio che avveniva ad Elmas. Tuttavia a seconda dell’antenna impiegata e della nostra posizione saranno possibili anche ulteriori ricezioni.

Ritengo, ma è da verificare, che con una buona antenna dalla Sardegna Orientale sia possibile in particolari condizioni, anche la ricezione della sonda lanciata da Pratica di Mare e di Trapani, mentre nel nord Sardegna di Ajaccio.

Realizzando una buona stazione di ascolto, sarà infatti possibile ricevere segnali distanti anche 400 km. Quando la sonda di trova ad una quota bassa, la presenza di ostacoli e di rilievi chiaramente può fare da schermo per una corretta ricezione del segnale.

Quello che ci occorre è pertanto: un ricevitore in grado di sintonizzarsi sulla frequenza della radiosonda, un software per elaborare i dati ed un’antenna.

Normalmente come ricevitore si può impiegare uno scanner, che copra le frequenze intorno a 401.000 MHz – 403.00 MHz destinate proprio all’uso di strumenti di telerilevamento.

Dalle mie prove la sonda lanciata a Decimomannu, trasmette su 402.780Mhz, ma questa frequenza può variare, ed essere portata spesso a 402.740Mhz.

Nel periodo estivo il lancio avviene alle 13.00 e alle 01.00 italiane (e non alle 1400-02.00 come sarebbe lecito attendersi, per via della differenza dell’orario utc). Basterà quindi accendere in questi orari, il ricevitore, e sintonizzare il segnale in FM stretta.

Per quanto riguarda i ricevitori, vi segnalo che sono disponibili in commercio, delle comuni chiavette originariamente nate per la ricezione del digitale terrestre, dal costo irrisorio. Grazie al lavoro di alcuni appassionati, queste chiavette utilizzando driver alternativi, diventano un vero e proprio ricevitore sdr.

Tale sigla acronimo di Software Defined Radio, identifica un particolare tipo di ricevitore, in cui tutta la demodulazione del segnale, la sua sintonizzazione, l’uso dei filtri, è svolto dal pc attraverso un software. Si ottengono in questo modo prestazioni superbe con la possibilità di visualizzare a video lo spettro dei segnali.

Nell’immagine vediamo quindi il caratteristico segnale della sonda impiegata a Decimomannu. Si tratta di una RS92SGP, probabilmente la più semplice da sintonizzare.

alt

 

Come software Per windows abbiamo SondeMonitor, scaricabile dal sito del produttore http://www.google.it Il software è in versione trial per 21 giorni, dopodiché si potrà procedere al suo acquisto.

Il software riceve il segnale attraverso la presa line input o del microfono della scheda audio del pc.

Si seleziona quindi il tipo di sonda, (nel nostro caso, SGP) e fatto questo, si inizia l’elaborazione cliccando sul pallino verde. Se tutto va a buon fine, nella pagina dei dati raw, dovrebbe essere visibile una finestra come questa. Spesso bisogna regolare il volume o l’amplificazione del segnale audio.

alt

Vedrete comparire una piccola finestra, con alcuni dati ricevuti dalla sonda. In una prima fase ci sarà la sincronizzazione , e quando la percentuale arriverà a 100%, si riceveranno anche i restanti dati. La Linea verde visibile in basso, indica infatti la completa sincronizzazione con quanto inviato dalla sonda.

Se vogliamo conoscere anche le coordinate della sonda ed individuarne quindi la sua sua posizione sarà necessario configurare diversi parametri presenti nella voce GpsArm e caricare una mappa per poi calibrarla. Il passaggio richiede inoltre lo scaricamento dal sito NOAA del file Almanac, che consente di interpretare correttamente i dati grezzi trasmessi dal sistema gps della sonda. Questo passaggio, ribadisco è valido solo per il tipo di sonda impiegato a Decimomannu.

Sarà possibile mostrare il percorso eseguito dalla sonda, e quindi la sua zona di caduta.

Nell’immagine seguente, relativo al lancio delle ore 13.00locali, del 29.07.2012, il software mostra tutto il percorso, calcolando anche il punto di caduta, in questo caso, nel Tirreno in mare aperto. Decisamente spettacolare! Ovviamente non mancano funzioni avanzate, come l’elaborazione dei dati in tempo reale in un diagramma di Stuve.

ricezione del 29.07.2012

Collegando un ricevitore gps, ed avendo un’antenna mobile è possibile effettuare, una vera e propria caccia alla sonda, seguendo le indicazioni fornite da una sorta di bussola virtuale.
Per quanto riguarda l’antenna, non esistono in commercio antenne specifiche per il pubblico destinate per questa frequenza. Le soluzioni possibili sono l’autocostruzione o accontentarsi di qualcosa nato per altri scopi, che non avrà la massima resa, ma sarà comunque sempre valido per iniziare.

E tra queste vi sono le antenne yagi impiegata da molti radioamatori per i 443 MHz. Ma la ricezione mostrata sopra è stata fatta dal sottoscritto, semplicemente con una banale antenna logaritmica per tv della Fracarro. In ogni caso è indispensabile che l’antenna sia disposta in polarizzazione verticale.

 

calcolo impatto della sonda al suolo

 Un sito di riferimento, dal quale iniziare per approfondire l’argomento è  http://www.radiosonde.eu/RS00-I/RS00-I.html dove potete trovare ulteriori dettagli e spiegazioni che non ho trattato nell’articolo.
Da questo sito vi propongono l’immagine che mostra i punti di impatto calcolati per il periodo giugno-ottobre 2008.

Diversi appassionati segnalano il probabile impatto delle sonde, e con antenne autocostruite i radioamatori eseguono una vera e propria caccia cercando di raggiungere il punto di caduta.

 

Spero di aver almeno stimolato la curiosità di qualche lettore, e se l’argomento sarà ritenuto interessante potremo scendere in ulteriori dettagli che ora per non appesantire troppo l’articolo,  ho volutamente tralasciato.

Aggiungi un Commento