E’ un livello molto importante ed indica a che quota può partire la libera convezione, cioè la risalita della massa d’aria basata solo sulla spinta di galleggiamento. Da questa quota in poi, la massa d’aria in risalita risulterà più calda e leggera di quella circostante.
Chiaramente più bassa sarà questa quota, maggiori saranno le possibilità di avere lo sviluppo di celle temporalesche. Le possibilità lievitano inoltre quando questa quota, oltre a essere molto bassa, è molto vicina a quella dell’LCL, da noi indicato come quota alla quale troviamo la base dei cumulonembi.
L’analisi di questo parametro non può però prescindere dalla valutazione del limite della libera convezione, è infatti inutile avere la “quota di libera convezione” molto bassa, se poi il “limite di libera convezione” è solo poche migliaia di metri più in alto, il che significa una cella temporalesca poco estesa in altezza e quindi poco intensa (situazione tipica delle fasi di instabilità invernale).