Dal 2007 al 2009 la Sardegna è flagellata da fenomeni meteo estremi

SARDEGNA FLAGELLATA DAI FENOMENI METEOROLOGICI ESTREMI:

La Sardegna nel corso degli ultimi anni ha vissuto una estremizzazione dei fenomeni, in tutte le loro forme. Il periodo più estremo si è aperto con la stagione autunnale del 2007 e per il momento non si è ancora concluso. Gli eventi registrati in questo intervallo di tempo, sono estremamente vari e spesso opposti tra loro.

Cominciamo dall’inizio parlando della eccezionale nevicata del 17 Dicembre 2007, che ha portato tra i 50 e 1 metro di neve dai 300 metri in su, mostrando accumuli record per abbondanza nei paesi collocati tra i 300 e i 1000 metri di altezza. Oltre i 1000 metri, si ha memoria recente di altri eventi simili.

 

 

L’inverno continuò con una eccezionale stabilità, già verificatasi in maniera più accentuata l’inverno precedente. Questa stabilità prolungata, che partiva dalla primavera 2007, per il sud Sardegna, porrà le basi per la più intensa siccità degli ultimi anni, in particolare per il basso Sulcis, che beneficerà solo in parte della fase nevosa di Dicembre.

La prevalenza di un flusso perturbato alle alte latitudini, con frequenti fasi perturbate da est-nord est, determinerà una primavera molto piovosa per il centro e il nord Sardegna. La fase perturbata si protrarrà per tutto giugno, portando accumuli eccezionali (nel centro e nord), in un mese mediamente secco alle nostre latitudini. Di questa fase perturbata, il sud Sardegna non beneficerà affatto aggravando la siccità in atto.

Il sud Sardegna arriverà perciò alla stagione secca con accumuli, da inizio anno, compresi tra i 100 e i 150 mm, specialmente nei versanti meridionali dei rilievi. La fascia costiera attorno al Golfo degli Angeli è la più colpita. La stagione secca, si presenterà termicamente sopra la media e latitarono le fasi di instabilità pomeridiana, per gran parte del trimestre estivo. Inoltre la stagione delle piogge partirà solo da metà Ottobre.  La vegetazione nel sud Sardegnaa questo punto è stremata e molte piante ad alto fusto sono ormai secche.

 

Seguì un secondo fenomeno alluvionale, il 4 di Novembre con accumuli abbondanti localmente superiori ai 100 mm in 4-5 ore. L’area interessata dalle piogge però è poco abituata a ricevere piogge di tale portata, inoltre il territorio interessato dalle piogge è esteso. La piena dei fiumi e dei torrenti provocarono notevoli disagi.

 

 

Sempre nel mese di Novembre, venne registrata una furiosa maestralata il giorno 22, come non se ne vedevano da diversi anni. I 100 km/h di vento vennero raggiunti in varie località dell’isola e i 150 km/h si superarono nelle località costiere esposte a tale circolazione.

Il 28 di Novembre si avrà poi un altro fenomeno estremo con una 3° alluvione, associata alla più intensa tempesta di scirocco, dell’ultimo decennio. L’alluvione colpisce Orosei e Siniscola, con accumuli di 270 mm in 6 ore, una seconda cella temporalesca colpisce il medio Campidano, portando su terreni saturi dall’acqua caduta il 4, altri 100 mm in poche ore. Intanto nella costa orientale e meridionale si assiste a una tempesta di scirocco con oltre 100 km/h di vento e onde che invadono spiagge e entroterra, nelle zone prossime alla costa.

Per terminare il periodo di piogge estremamente intense, concentrate in poche ore, a Dicembre si registerà una fase perturbata di eccezionale durata, con accumuli tuttavia ben distribuiti nel tempo, ma molto abbondanti. La fase instabile inizierà ai primi del mese e terminerà, quasi senza pause solo il 18. Molte località superarono i 200 mm mensili.

E’ tuttavia interessante notare il caso di Capoterra, dove il più intenso periodo secco, si colloca in un anno che chiude come il più piovoso dal 1922.

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