Dalam, un utile strumento per spiegare i fenomeni in alta quota

Da qualche anno il centro Isac – cnr di Bologna lavora alla implementazione di un ottimo lam (limited area model), dal nome dalam. Anche il nostro sito si è avvalso in passato delle ottime previsioni a breve termine fornite da questo modello, per descrivere o prevedere intensi fenomeni meteo a mesoscala.

 

Recentemente tale modello ha sviluppato delle mappe che riportano la sezione verticale della atmosfera, così da poter analizzare più quote atmosferiche, all’interno di una sola mappa. Un esempio delle potenzialità offerte da questo nuovo strumento lo possiamo vedere andando ad analizzare i motivi delle formazioni nuvolose di origine antropica che hanno interessato questa mattina i cieli del Nord Italia.

 

Il cielo tra l’isola d’Elba e l’arco Alpino è stato nelle prime ore del mattino odierno, interessato da passaggio di cirri, misti a grosse e persistenti scie di condensazione rilasciate dagli aerei di linea, che hanno formato uno spettacolare reticolato ben visibile dal satellite. Come notiamo dalle mappe allegate, abbiamo alti valori di umidità relativa alle quote di volo degli aerei, tra 10.000 e 12.000 metri, in alcune quote l’aria è prossima alla condensazione, che con temperature tra i -45 e i -50°C si traduce in una istantanea formazione di cristalli di ghiaccio e le classiche nubi cirriformi.

 

 

Ma da dove derivano queste condizioni di alta umidità solo alle alte quote? Bisogna prendere in considerazione la mappa delle correnti, che indicano il campo del vento nel piano verticale e immaginarsi i vettori del vento orientati in 3 dimensioni. L’importante è comunque mostrare i moti ascendenti e convergenti tra il nord e il centro Italia a quote superiori i 9000 metri, che portano la condensazione nello strato di aria indicato nella mappa. L’umidità fornita dagli aerei di linea, in questo strato prossimo alla condensazione si traduce nella istantanea formazione di cristalli di ghiaccio, mentre le condizioni di elevata umidità impediscono la sublimazione della scia.

 

Bisogna inoltre ricordare che lo strato umido in questione nonostante sia prossimo alla condensazione, si trova a pressioni molto basse e a temperature prossime ai -50°C così che per ogni metro cubo di aria, è presente un contenuto di acqua estremamente basso. E’ quindi facile immaginarsi quanto le grosse quantità di acqua rilasciate nella combustione dagli aerei, possano influenzare la formazione di nubi, in questo strato di atmosfera.

 

 

 

La linea rossa riportata nella immagine satellitare, fa riferimento alla sezione di atmosfera che viene analizzata dalle mappe successive.

 

 

 

 

 

 

La seconda immagine riporta i valori di umidità relativa attesi alle varie quote atmosreriche, in rosso è segnalata la quota di formazione di cirri e scie.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La terza immagine fa riferimento al campo dei venti in quota. Sono stati segnalati i moti verticali e la convergenza di flusso in quota.

 

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