Forti anomalie scombussolano la circolazione dell’emisfero settentrionale

L’inverno 2009-2010 è stato per molte zone d’Europa sicuramente il più freddo da almeno 30 anni a oggi. E’ inoltre stato registrato inoltre il maggior valore di estensione della copertura nevosa per l’emisfero nord dal 1973 a oggi, tutto a causa di una anomalia generalizzata della intera circolazione atmosferica dell’emisfero settentrionale.

 

Per quanto le anomalie climatiche italiane siano state orientate diffusamente verso il freddo e la neve questo inverno, da noi un periodo simile lo si è avuto pure lo scorso anno, con le famose nevicate sul nord Italia e una interminabile serie di perturbazioni sul Mediterraneo Occidentale. Tuttavia quella dello scorso anno fu una anomalia presente nel solo comparto europeo, a differenza di quella di quest’anno che mostra caratteristiche diffuse a tutta la circolazione globale.

 

Normalmente al polo nord durante l’inverno staziona una cella di alta pressione, molto importante per la dispersione di calore per irraggiamento nel periodo della notte polare. Appena a sud di questa è presente il fronte polare, cioè una fascia di basse pressioni posizionata mediamente a 60° latitudine nord. Proprio l’oscillazione del fronte polare genera alle basse latitudini, come l’Italia, l’arrivo di perturbazioni atlantiche, la cui frequenza è legata alla capacità di “oscillare” del vortice polare.

 

Questo inverno gli anticicloni polari si sono mostrati eccezionalmente intensi e si sono espansi di frequente fino a invadere latitudini a loro non consone, producendo una notevole anomalia di pressione soprattutto sulla fascia compresa tra Groenlandia e Siberia, invadendo perciò la fascia delle basse pressioni, cioè i 60° latitudine nord. La conseguenza è stata piuttosto scontata, visto che la fascia di basse pressioni si è abbassata di latitudine, spostando perciò gli alisei almeno di 20° più a sud e coinvolgendo occasionalmente con il flusso di correnti orientali e fredde (tipiche del nord della Scandinavia) l’Europa centrale.

 

 

Gli anticicloni in sede polare, hanno poi permesso una notevole dispersione del calore alle alte latitudini, con la formazione di un grande bacino di aria gelida al suolo, presente soprattutto in Siberia e Scandinavia, dove l’inverno ha portato una forte anomalia di temperatura negativa.

 

Da cosa può essere stato causato tutto questo?

 

Quando si parla di atmosfera, non c’è solitamente mai una sola causa, ma probabilmente un ruolo importante lo sta giocando il minimo solare in corso, che non sta permettendo uno stato di buona salute del motore che spinge la circolazione atmosferica globale, cioè la zona di convergenza intertropicale (ITCZ). Anomalie a simili latitudini si riscontrano questo inverno pure nell’emisfero sud, anche se con caratteristiche meno accentuate. Per il prossimo futuro i modelli di previsione stagionale, mostrano il perdurare di questa anomalia ancora per tutto Marzo.

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