Lunedì 07 novembre 1994 – Un’ora di paura Allarme per il nubifragio

VILLAPUTZU. Per fortuna, la paura è durata solo un’ora ma il sindaco Giovanni Casula che aveva già lanciato l’sos mobilitando gli operai del Comune. Erano le 18 di sabato e su Villaputzu si stava abbattendo un autentico nubifragio. La via Nazionale si è trasformata in un fiume con l’acqua che, come nel passato, ha minacciato di allagare case, negozi e scantinati. Poi, come in tutto il Sarrabus, l’emergenza è rientrata. L’acqua ha continuato a scendere dal cielo gonfio di nuvole, ma ad intensità minore. Un sospiro di sollievo. In quel momento a Muravera si stava ingrossando anche il canale delle acque alte. Scattava anche l’emergenza a Castiadas con la mobilitazione dei carabinieri.
Ma la paura anche da quelle parti, è sfumata nel giro di mezz’ora.
Tanta acqua insomma, ma solo per poco tempo.
Il pericolo alluvione è stato così scongiurato. Resta la pericolosità contingente della situazione. Che non è solo psicosi. Sarebbe bastato che piovesse ancora per qualche ora e si sarebbe sicuramente rischiato parecchio. Una considerazione che ha indotto il sindaco di Villaputzu, Giovanni Casula a prendere subito posizione con una nota di protesta alla Regione. Il Comune chiede la disponibilità di 630 milioni per il ripristino di alcuni canali di raccolta delle acque nelle vie Nazionale, Carducci e strade limitrofe.
Il decreto sarebbe pronto. «Ma- dice Casula- noi abbiamo fretta: 630 milioni utilizzati in modo intelligente possono contribuire a salvare l’abitato». La protesta arriva anche da Muravera, San Vito e Castiadas dove si attende ancora la realizzazione delle opere a protezione degli abitati.
Ci sono dieci miliardi da spendere. Ma le opere non iniziano mai. Ci sono progetti iniziati e bloccati dalla mancanza di fondi, c’è la forestazione che ancora rimane un sogno. In compenso dall’assessorato all’ agricoltura agricoltura sono arrivati dei finanziamenti per sistemare le strade di campagna devastate dall’alluvione di un anno fa. Cifre giudicate insufficienti. San Vito si è visto assegnare un miliardo e 253 milioni. Molto meno, a Muravera (470 milioni), a Castiadas ( 285 milioni ), Villaputzu ( 272 milioni ). Non si potrà fare molto. E intanto il pericolo alluvione rimbalzerà presto alla Camera dopo un’interrogazione del deputato sardo, Francesco Onnis. Il parlamentare ha scritto al presidente del consiglio ed al ministro per l’ambiente chiedendo quali misure immediate si intendano prendere per evitare il ripetersi di calamità con le quali il Sarrabus ormai convive da un secolo. «Tutto questo-ha scritto Onnis a Berlusconi-in considerazione del fatto che il Sarrabus, privo di difese è esposto al rischio di perturbazioni meteorologiche eccezionali, tanto per l’imprevedibilità del loro manifestarsi, quanto per l’abbondanza delle piogge che ne conseguono». Francesco Onnis fa presente al presidente del Consiglio «la necessità di provvedere all’esecuzione di adeguate opere a protezione degli abitati e delle campagne e sostiene che almeno una parte dei danni potrebbe essere scongiurata con la pulizia periodica dei canali di deflusso delle acque». Onnis chiama in causa il Consorzio di bonifica e sostiene che, comunque, il Sarrabus non può continuare a vivere con l’incubo dei disastri ambientali. RAFFAELE SERRELI

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