NOVEMBRE 2013: analisi piogge in Sardegna

fiumeasuni

18 novembre 2013: difficilmente scorderemo questo giorno, un giorno di lutto in Sardegna. 17 vittime, centinaia di sfollati, decine di famiglie che hanno perso tutto, ponti crollati, strade distrutte. Vittime delle piogge, vittime dell’alluvione, vittime probabilmente dell’uomo stesso e della sua sete di denaro e potere, che sfreggia il territorio, sfida la natura, invade il paesaggio, sempre incurante delle possibili fatali conseguenze. Un bilancio pesante, più simile a quello di una battaglia che a quello di una perturbazione, seppur forte.

Un evento meteorologico sicuramente eccezionale, ma non irripetibile. La storia recente della Sardegna già raccontava tristi pagine di alluvioni, piogge torrenziali, esondazioni: questa è solo una delle tante pagine, in cui è bastato cambiare la data, il numero di vittime e i comuni interessati. Il pesante bilancio deve far riflettere una volta per tutte: viviamo in un territorio a rischio idrogeologico ed è necessario attrezzarci per evitare nuove catastrofi. 

 

Un piano di protezione civile deve diventare operativo in tutti i comuni, e tutti i cittadini devono conoscere in maniera precisa i comportamenti da adottare in caso di allerte e allarmi. Un Sindaco non può e non deve ricevere ed interpretare sms o fax dicenti “allerta meteo criticità ordinaria, moderata o elevata”, poiché non ne ha le competenze. Sms e fax diventano spesso oggetto di cattiva interpretazione: si pensi che da qualche anno a questa parte gli sms arrivano puntualmente ogni qualvolta sia prevista pioggia, generando una certa confusione tra gli amministratori. Dagli organi preposti (Protezione Civile) devono arrivare informazioni dirette e inequivocabili, comprensibili anche per chi non è del settore. Un Sindaco deve essere informato sul piano di protezione civile da adottare (es. A, B, C) in modo tale da poterlo a sua volta imporre ai cittadini, che ne conosceranno i rispettivi contenuti.

 

Finora abbiamo estremamente sottovalutato il rischio di morire per alluvioni e il risultato è dinanzi ai nostri occhi. Le forti piogge sono eventi naturali, che l’uomo definisce catastrofici quando queste gli arrecano dei danni; solo una buona conoscenza del clima del territorio, associata ad un buon piano urbanistico dove non si invadano le naturali vie di scorrimento delle acque superficiali, possono aiutare a definire le forti piogge come tali e non come disastri, spesso annunciati.

 

Fatta questa doverosa premessa, analizziamo i punti salienti dell’andamento pluviometrico nel mese di novembre.

 

La distribuzione degli accumuli totali mensili sul territorio è influenzata in maniera evidente dalle piogge del 18 novembre: su alcune zone in poche ore è caduta una quantità di pioggia paragonabile alle medie annuali delle aree più popolate dell’isola, e nella somma dei totali mensili questa quantità è stata persino superata.

Tenendo presente che Cagliari ha una media annuale intorno ai 410 mm, citiamo di seguito le località che in questo novembre 2013 hanno superato i 300 mm mensili; per i cumulati del 18 novembre si faccia riferimento al seguente link: alluvione 18/11/2013. Per i meno esperti, ricordiamo che 1 mm di pioggia equivale ad 1 litro d’acqua su un metro quadrato. In altre parole, 10 mm di pioggia caduti su un campo di calcio equivalgono a 100mila litri d’acqua o cento metri cubi. Il 18 novembre ne sono caduti oltre 300 su estesi bacini idrografici: il conto è presto fatto, con le dovute approssimazioni si parla di milioni di metri cubi d’acqua giunti alle foci dei corsi d’acqua drenanti, che in alcuni casi attraversano centri abitati.

 

Cumulati totali – NOVEMBRE 2013 – località over 300 mm

Bau Mandara (Comune di Villagrande Strisaili) —> 545,6 mm

Villanova Strisaili —> 522,2 mm

Dorgali (Filitta) —> 468,8 mm

Oliena —> 456,4 mm

Mamone (Comune di Onanì) —> 455,4 mm

Seui —> 412,0 mm

Villacidro —> 353,0 mm

Badde Urbara (Comune di Santu Lussurgiu) —> 351,6 mm

Escalaplano —> 331,6 mm

Sadali —> 318,4 mm

Monte Arci (Comune di Villa Verde) —> 314,5 mm

Dorgali —> 311,0 mm

Monti —> 301,2 mm 

 

Questi valori si discostano di poco dalle medie annuali di alcune città europee notoriamente piovose, si faccia riferimento a questo link.

Uno sguardo alla mappa e quindi al riassunto grafico dei cumulati totali può chiarire meglio la distribuzionne delle piogge durante il mese. Vi suggeriamo di scaricare la cartina sul vostro pc poiché questo novembre 2013 entrerà nella storia degli annali pluviometrici. Osservatela e condividetela per non dimenticare, cercando di tenere presente la propensione della Sardegna a ricevere piogge davvero abbondanti che diventano pericolose.

 

 

 

Abbiamo realizzato un time lapse con le scansioni del radar meteorologico Arpas, relativo alle piogge del 18 novembre. Si noti come le piogge (più intense per colorazioni giallo-arancio) insistano praticamente per tutto il giorno sulle stesse zone, guidate da venti di Scirocco-Ostro (provenienza Sud Sud Est); si noti inoltre la corrispondenza tra le immagini del radar e la cartina appena mostrata, a confermare quanto detto in precedenza sull’importanza del 18 novembre nella somma dei cumulati mensili.

 

 

Novembre è un mese notoriamente piovoso sull’isola, tanto che sul 50% del territorio risulta mediamente il mese che registra gli accumuli pluviometrici più elevati; sul restante 50% della superficie il mese più piovoso risulta Dicembre (o gennaio su alcune zone del sud-ovest). Il rapporto con la media restituisce anomalie positive elevatissime: in alcune zone è piovuto fino a 5 volte la media mensile, mentre risultano poche le zone sottomedia (Sassarese e Sud Ovest, in ombra pluviometrica rispetto alle correnti sciroccali):

 

Dopo l’alluvione, l’andamento climatico del mese è proseguito nel segno della prima ondata di gelo stagionale, con neve in montagna e brinate in pianura. Queste le temperature minime registrate il giorno 27 novembre:

 

 

Come accennato, ha fatto la sua comparsa la prima vera neve della stagione, trovate il servizio cliccando su questo link.

 

Considerazioni agrometeorologiche

Il settore primario è stato messo in ginocchio dalle abbondanti piogge: interi raccolti andati persi in Campidano (da Villacidro fino a nord di Oristano) e nelle Baronie, vigneti estirpati dall’esondazione dei torrenti, raccolti di mais piegati dalla forza del vento e dal peso dell’acqua, fattorie allagate e tetti scoperchiati: si parla di milioni di euro di danni.

 

Nelle altre zone è proseguita la normale attività fenologica delle piante, a dire il vero turbata dal repentino crollo termico di fine mese: le gelate precoci hanno rallentato lo sviluppo delle graminacee da foraggio e da pascolo, mentre sugli alberi da frutto a foglia caduca si sono registrate necrosi fogliari anche perchè l’andamento termico della prima parte del mese (sopra media) ha determinato un ritardo nelle fasi di ingiallimento e caduta delle foglie.

 

 

10 dicembre 2013 – Dario Secci

 

 

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