Ondata di gelo in arrivo? No, ma…

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san silvestro 2015 jpegComincia un periodo dell’anno cruciale nel quale i colossi nazionali della meteorologia, s’intende dal punto di vista commerciale, vorranno rivendicare come proprie le tante “profezie” lanciate negli ultimi mesi e votate al gelo e alla neve.

Gli attenti lettori ed appassionati di meteorologia, quella vera, obiettiva e condita dal rigore scientifico che solo un meteorologo può garantire, non cadranno certo nel tranello (ormai provati da tempo da questo selvaggio modus operandi) ben consapevoli dei numerosi slittamenti temporali che questa benedetta ondata di gelo ha conosciuto (era attesa inizialmente per l’Immacolata poi è stata spostata al Natale, poi Capodanno, poi Epifania ed ora si torna indietro ma…). Quanto c’è di vero in ciò che leggiamo online? Arriverà davvero il freddo e la neve?

La risposta è “No”, ma andiamo con ordine.

Il vortice polare, fin qui sempre chiuso a palla, circondato da potenti correnti zonali e poco propenso a scambiare calore con le basse latitudini per via di un notevole raffreddamento stratosferico propagatosi progressivamente fino in troposfera (stratcooling) subirà un duro colpo a carico della wave 2, per intenderci l’alta pressione delle Azzorre. L’onda anticiclonica, costantemente distesa lungo i paralleli europei, sta impennando verso nord est in direzione della penisola scandinava e Mare del Nord dove trasferirà i massimi di pressione al suolo intaccando il serbatoio gelido articolo accumulatosi nel corso delle ultime settimane. Aria fredda che, inevitabilmente, scorrerà lungo il bordo orientale del promontorio anticiclonico, gettandosi sull’Europa orientale (specialmente regioni affacciate sul Mar Nero) dove nei prossimi giorni registreremo, alla quota isobarica di 850 hPa (circa 1500 metri) un vero e proprio tracollo termico con valori fino a -20°C. E sulla Sardegna?

La nostra isola, che dir si voglia, resterà ben lontana dalla colata gelida registrando al più un leggero calo delle temperature ma ciò che maggiormente interessa è la particolare configurazione barica che verrà ad instaurarsi. Il Mediterraneo centro occidentale sarà infatti terra di mezzo tra masse d’aria dalle notevoli differenze termo igrometriche (freddo e secco ad est contro mite ed umido ad ovest) ragion per cui aumenteranno le possibilità di innesco di perturbazioni che almeno riporteranno le tanto invocate precipitazioni.

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Le prime avvisaglie del cambio di circolazione, indotte dal travaso di aria atlantica dalla Francia, si manifesteranno mercoledì 30 con un aumento di nubi e deboli piovaschi, specialmente sui settori meridionali ed orientali. Nella seconda parte di settimana sarà invece probabile una ciclogenesi mediterranea con precipitazioni che potrebbero farsi più importanti e diffuse ma, essendo gli elementi in gioco molteplici e particolarmente dinamici, torneremo sulla previsione nei prossimi giorni con maggiori dettagli. Nel frattempo mettiamoci l’animo in pace: il gelo non andrà oltre la penisola balcanica ma i contrasti termici in gioco potranno favorire il ritorno delle piogge dopo Capodanno. 

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