Oristano – La città va in tilt Anche una banca costretta a chiudere

Martedì 26 settembre 2006
Oristano si è risvegliata sott’acqua. é bastato il primo acquazzone autunnale per mandare in tilt la città e numerosi centri vicini. Allagamenti e disagi, centralini dei vigili del fuoco presi d’assalto da centinaia di richieste di intervento. La pioggia non ha dato tregua per tutta la notte e le raffiche di vento hanno fatto il resto. Un albero è stato sradicato sulla 131, all’altezza di Tramatza bloccando per ore il traffico in direzione di Sassari. Ma la sorpresa peggiore è stata per i commercianti del centro di Oristano che aprendo bottega si sono ritrovati davanti anche mezzo metro d’acqua. Armati di stracci e secchi hanno passato la mattinata a svuotare i locali. «La gelateria è allagata, persino nel retro – dice Maria Paola Scanu – e abbiamo perso tutti i gelati e le torte». Complice la sporcizia di tombini e pozzetti, completamente intasati, l’acqua non ha avuto altri sbocchi. «Il Comune non interviene tempestivamente per ripulire caditoie e fogne e ogni anno si ripete la stessa storia – commentano dalla pelletteria Serra di via Dritta – L’acqua si è infiltrata sotto i mobili, tantissime borse sono state danneggiate». La banca Unicredit in piazza Roma è stata costretta a tenere le serrande abbassate, mentre gli operai del Comune tiravano fuori di tutto dai pozzetti vicini. «Non è solo sporcizia – fa notare Sergio Crovi – quest’estate durante i lavori di rifacimento delle strade, sono stati bitumati anche i pozzetti e il catrame è finito dentro».
In tanti a contare i danni e a chiedersi chi li pagherà, mentre la sirena dei vigili del fuoco riparte. «Qui ci sono ancora venti centimetri d’acqua – dice Antonella Masala davanti alla vetrina di Cherie Sposa – e l’impianto elettrico è saltato». Interventi dei vigili anche all’istituto d’Arte dove alcuni laboratori e aule erano inagibili per le infiltrazioni. Disagi all’ufficio di collocamento di via Costa, al terzo piano del palazzo di Giustizia e nella biblioteca di via Carpaccio, chiusa per ore. Scantinati allagati a San Nicola, Torangius dove la zona del Foro Boario era quasi impraticabile con l’acqua fin sopra i cofani delle macchine. «Acqua, fango e sporcizia dentro il nostro negozio – sbotta Natalina Tanda da via Sardegna – e il Comune non fa nulla. All’ufficio manutenzioni neanche rispondono, stiamo facendo tutto da soli, persino regolare il traffico». Stessa situazione e stessa rabbia a Solanas, in via San Pietro: scantinati sommersi ed è già pronta una petizione contro il Comune di Cabras. Difficoltà simili nell’Alto Oristanese, a Ghilarza un’auto è finita in una voragine aperta in mezzo alla strada.
Valeria Pinna

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