OTTOBRE 2015 tra funghi e alluvioni

Il mese di ottobre 2015 lo ricorderemo per l’ennesima alluvione di Olbia, se di alluvione, stavolta, si può parlare. Fortunatamente non si sono registrate vittime, ma non sono mancati i disagi per colpa, si dice, di un ponte costruito di tutta fretta dopo i fatti del 2013, ma pensato piuttosto male. Talmente male che è stato demolito durante una tragica situazione di emergenza in cui faceva da “tappo” al normale deflusso dell’acqua del Rio Siligheddu, che all’interno della città scorre nei (forse mal pensati) canali di cemento. 


 

Non vogliamo comunque continuare a parlare di una struttura urbanistica fuori da ogni minimo canone che prenda in considerazione il fatto che, ogni tanto, può anche piovere forte; sui settori orientali dell’isola peraltro si sa, e lo si studia da decenni, che possono verificarsi le condizioni atmosferiche tali da causare nubifragi di lunga durata. Climatologia e Idrologia da una parte, Pianificazione Urbanistica dall’altra, vengono considerate ancora due entità totalmente disconnesse, e siamo ancora qui, dopo anni, a contare i danni, e a pagarli. 

 

I FUNGHI

Altro elemento saliente, che ricorderemo per anni, sono stati i funghi: un’annata da record sia per la distribuzione che per le notevoli quantità rinvenute nei nostri boschi. Le condizioni meteorologiche sono state infatti particolarmente favorevoli alla crescita dei miceti: piogge abbondanti si sono alternate a periodi di stabilità, con temperature alte (e sopra la media) e scarsa ventilazione, in particolare durante le prime due decadi. Protagonista assoluto della stagione è stato il Porcino Nero (Boletus aereus), che più di tutti predilige piogge abbondanti e temperature massime >25°C; ottima comunque nel sud Sardegna anche la ricerca dell’Ovulo (Amanita caesarea).

 

I DATI

Dopo queste premesse, parliamo di dati. L’analisi degli accumuli è decisamente condizionata dai fenomeni che si sono verificati tra la fine di settembre e i primi giorni di ottobre, in particolare il 1° giorno, quello dei disagi in Gallura.

La distribuzione delle precipitazioni non è stata omogenea sul territorio per via della tipologia dei fenomeni, che in genere durante questa stagione sono intensi e piuttosto localizzati.

 

GRANDI PIOGGE NEL NORD-EST 

Gran parte dei quantitativi mensili di precipitazione, tra Gallura e Baronie, si sono verificati infatti il 1° ottobre, con oltre 200 mm tra La Maddalena e la fascia costiera di Olbia, fino a Siniscola. Il totale mensile, in questa fascia, supera di conseguenza i 250 mm; sempre con riferimento al nord-est dell’isola, è poi evidente un notevole gradiente est-ovest, con quantitativi inversamente proporzionali alla distanza dal mare. Tuttavia è presente un picco di 224 mm a Tempio Pausania, dove è evidente la componente orografica delle precipitazioni.  Ancora una volta il pluviometro più piovoso dell’isola è stato quello di Siniscola ARPAS (304 mm) seguito da quello di Orosei (301 mm). 

 

LE ZONE PIU’ SECCHE

Le aree meno interessate dalle piogge sono state il Basso Sulcis, la Piana di Ottana (57,8 mm), il bacino del Coghinas (Tula 56,5 mm). In queste zone non si raggiungono i 60 mm mensili; su Campidano di Oristano e fino al Barigadu, sul Cagliaritano orientale, parte della Trexenta e Parteolla, sul Sarrabus, si sono invece registrati tra 60 e 80 mm. La stazione Davis di Cagliari ha registrato 72 mm; Dolianova 66 mm, Guasila 78 mm; Oristano 73 mm; San Vito 66 mm.

 

OLTRE I 120 mm

Le aree che superano i 120 mm mensili (in viola sulla mappa), oltre a quelle del nord-est, sono:

– Planargia e Montiferru (Scano di Montiferro 123 mm, Modolo 126 mm);

– Parte del Goceano (Illorai 126 mm);

– Un’ampia area che va dall’Alta Marmilla all’Ogliastra, comprendendo Barbagia di Seulo e, a sud, il Gerrei (Asuni 140 mm, Laconi 135 mm, Sadali 164 mm, Lanusei 148 mm, Siurgus Donigala 163 mm);

– I Monti del Sulcis e una stretta fascia che va da Macchiareddu a Villasor (Capoterra mare 154,4 mm, Macchiareddu 141,2 mm)

– Le aree alle pendici orientali del Monte Linas (Villacidro 138, 6 mm).

Le restanti zone sono comprese tra gli 80 e i 120 mm (AnglonaNurraLogudoro, Barbagia di Belvì, Nuorese, Mandrolisai e Costa di Arbus).

 

CONFRONTO CON LA MEDIA CLIMATICA

Le aree con forte surplus pluviometrico sono quelle del nord-est, dove si raggiungono picchi di oltre il 300%  (oltre 3 volte la media). Oltre 2 volte la media anche nella ristretta fascia tra Macchiareddu e Villasor.

Un pesante deficit viene rilevato soltanto sul basso Sulcis, dove è piovuto circa la metà rispetto alla media, con picchi di -60%. Sulla restante parte dell’isola si raggiunge o si supera la media climatologica, con un altro picco positivo tra Trexenta e Gerrei (> +200%).

 

ANDAMENTO DELL’ANNO IDROLOGICO

La mappa del totale da inizio anno idrologico (che, ricordiamo, inizia a settembre) è decisamente sbilanciata verso nord-est: a Siniscola si supera l’impressionante valore di 700 mm; sempre sul nord est, un’estesa fascia da Baunei a Olbia è racchiusa nell’isoieta dei 300 mm totali. Le zone che al momento hanno ricevuto meno piogge sono il Campidano Maggiore (intorno a Oristano) e il bacino del Coghinas

 

 

 

 

3 novembre 2015 – Dario Secci

 

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