Reti frangivento e neve

Nonostante la neve sia arrivata quasi un mese fa, quel piccolo angolo di Gennargentu dove si è scommesso sullo sci, continua a stupire mostrando ancora diverse aree delle piste coperte da neve, nonostante il clima non certo invernale delle scorse settimane.

 

Gli interventi fondamentali da attuare per garantire la sciabilità di un comprensorio di cima come il Bruncu Spina, sono essenzialmente 3: la battitura del manto, le reti frangivento e l’innevamento artificiale (almeno di copertura).

Con piacere vogliamo mostrare i risultati ottenuti grazie alla realizzazione (da parte dello sci club) di un primo e basso sistema di reti, che si rivela di fondamentale importanza per permettere l’accumulo di neve nel Bruncu Spina, una località estremamente ventosa durante le nevicate da maestrale. Le fotografie che seguono sono state realizzate lo scorso 22 Dicembre 2013.

Come possiamo notare nella prima immagine la neve resta a sinistra e a destra della rete, che con correnti occidentali riceve il vento perpendicolarmente (da destra). Nonostante siano ormai passati tanti giorni dall’ultima nevicata, un tratto dello skilift estremamente esposto al vento, si presenta ancora utilizzabile.

 

 

Un altro intervento che permette il mantenimento della neve su 300 dei 825 metri totali della pista rossa, è il taglio effettuato durante le fasi di realizzazione delle piste nella parte sommitale. Questa lingua di neve è tra le ultime a sciogliersi e di frequente, come nel 2013, sparisce solo nei primi giorni di Giugno.

 

 

 

Le reti continuano a mostrare la propria utilità nel trattenere la neve, anche nella parte finale della pista rossa, poco prima di raggiungere il boschetto di Ontani. In questo caso un sistema di reti più alte (per le quali il basamento è già presente), avrebbe dato risultati ancora migliori.

 

 

 

Abbiamo fatto riferimento a uno degli interventi che per il Bruncu Spina, riveste notevole importanza, dato il clima di vetta e i forti venti durante le nevicate. Adesso che si è passati dalle parole ai fatti e che un primo sistema di “gestione” artificiale degli accumuli nevosi è stato realizzato, speriamo che questo possa essere un punto di partenza per la realizzazione di strutture, che possano indirizzare gli accumuli dove si vuole e magari evitare la formazione di enormi dune di neve, in punti non appropriati.

 

 

 

Concludiamo allegando la fotografia di un’altra realtà sciistica (Oslo-Norvegia), che non se la passa molto bene in questi giorni, a causa degli appena 15 cm di neve caduti in questa prima parte della stagione invernale. Nonostante tutto, nelle poche ore con temperature vicine allo zero, avute la settimana scorsa, si è riusciti a produrre la neve necessaria per realizzare le piste per lo sci di fondo. Purtroppo la assenza di temperature sotto lo zero, ora dopo ora, scioglie quanto prodotto dai cannoni la scorsa settimana. Nell’impianto di sci alpino presente poco lontano, si scia solo su piste di neve artificiale e con temperature negli ultimi giorni sempre positive.

 

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