Scenari invernali agli sgoccioli

L’inverno 2010-2011, piuttosto anonimo alle basse quote, sarà invece ricordato per le tante nevicate e la straordinaria persistenza di condizioni ottimali per il mantenimento del manto sopra i 1500 metri. Le condizioni di queste ultime ore (prima della forte scaldata prevista), lasciano ancora intoccabile l’innevamento raggiunto nel 2005, ma mettono in ombra il nevoso inverno 2003. 

 

 La neve che possiamo vedere nelle fotografie appartiene a svariate nevicate, prima fra tutte quella da circa 20-30 cm, avvenuta nella seconda decade di Gennaio. Ma il contributo più consistente lo ha dato una rara nevicata da scirocco, con quota neve a 1300 metri, che ha portato un manto uniforme di oltre 60-70 cm. Dopo una parentesi anticiclonica si sono poi avute le nevicate del 16 e del 22 Febbraio, rispettivamente con 50 e 30 cm. A ultimare il manto, sono intervenuti i 40 cm caduti nei primi giorni di Marzo.

Nelle foto allegate il manto si mostra in tutto il suo splendore e abbondanza, evidenziando anche un qualcosa di estremamente insolito per le alte cime sarde, cioè la mancanza di evidenti accumuli eolici. Questo è dato dalla scarsa presenza di forti venti, ma anche dal fatto che le nevicate degli ultimi mesi sono state accompagnate da temperature di solo pochi gradi sotto zero, con neve perciò non eccessivamente secca e leggera.

 

Piste di Bruncu Spina, foto di Andrea Murgia dell 11 marzo 2011.

Punta la Marmora sulla sinistra e la pietraia di su sciusciu

Desulo

Ecco invece il sensore a 1829 metri di quota, del progetto sardegna -20°C, curato da Sardegna-clima. Il peso della galaverna ha danneggiato parzialmente lo schermo solare, come mostra la foto di Cheoma Frongia.

 

Queste fotografie arrivano invece da Pino Puddu, gestore dell’agriturismo Su Filariu, durante una delle escursioni a cavallo organizzate attorno alle cime piu alte del Gennargentu.

 

 

 

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