Temporali ad asse obliquo

I temporali da asse obliquo sono i più pericolosi, perché riescono a raggiungere intensità notevoli stazionando per lungo tempo nelle medesime aree.

L’origine di questi fenomeni vede una convergenza di correnti calde e umide al suolo, che determinino la spinta ascendente dal basso. In seguito con il wind shear verticale, (che ricordiamo essere la variazione di direzione e intensità del vento con la quota) la parte alta del temporale tende ad allontanarsi e a creare il classico effetto, che ricorda il fumo di un fuoco acceso trasportato dal vento.

 

Un classico esempio di questo fenomeno lo notiamo nella animazione sat della sera del 14 Novembre 2008, quando nello Ionio, si inizia da prima a formare una sorta di S composta da piccoli cumuli che rapidamente evolvono in varie celle temporalesche, trasportate verso nord est dalle correnti in quota da sud ovest presenti già a 850 hPa.

Possiamo vedere grazie all’ausilio delle mappe Bolam il campo dei venti alle varie quote, in modo da capire la causa di questo fenomeno così particolare. Si nota immediatamente una zona di convergenza al suolo tra correnti da libeccio (SO), nella parte sinistra della zona di convergenza e le correnti piuttosto intense di scirocco (SE), presenti nella parte destra.
Una volta che queste 2 correnti, con direzione differente, si scontrano tendono a cercare una direzione dalla quale defluire e l’unica strada che queste possono prendere è quella verso l’alto, con la conseguente espansione-raffreddamento-condensazione.

 

Correnti al Suolo Correnti a 850 hpa Correnti a 500 hpa
Correnti al suolo Correnti a 850 hPa Correnti a 500 hPa

 

 

 

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