Torna il terrore a Capoterra

Lunedì 15 novembre 1999

 

Capoterra Solo poche ore di tregua e ieri, a tarda sera, Capoterra ripiomba nella paura. Un violentissimo nubifragio si è abbattuto sul paese, riportando acqua e fango che a stento, dopo ore e ore di lavoro, si era riusciti in qualche modo ad allontanare dalle case e dalle strade. Molte famiglie hanno preso d’assalto i centralini dei vigili del fuoco, della Prefettura, dei carabinieri e della Protezione civile chiedendo l’evacuazione dagli appartamenti ormai e ancora una volta inondati. Almeno fino a quando i telefoni hanno potuto funzionare. Ma verso la mezzanotte, anche la rete Telecom è andata in tilt, così come la corrente elettrica, facendo piombare molti quartieri nel buio totale. Inutile comporre il numero dell’Unità di crisi istituita nell’ufficio del sindaco poche ore dopo l’alluvione di venerdì sera. La gente è praticamente rimasta isolata, e anche i cellulari hanno più volte smesso di funzionare.Invaso dall’acqua il centro storico. Ricoperte dal fango moltissime strade appena ripulite. E a Santa Rosa, il quartiere più colpito nei giorni scorsi dall’alluvione, è di nuovo emergenza. La terra sistemata dalle ruspe per ricoprire almeno temporaneamente le voragini formatesi venerdì notte, è stata trascinata a valle, riportando fuori le condotte fognarie, idriche e gli impianti dell’energia elettrica. Allarme anche a Poggio dei Pini, dove i vigili del fuoco hanno dovuto inviare diversi mezzi anfibi spostandoli in tutta fretta da Uta e Assemini. E altri sono stati dirottati a Capoterra centro.Insomma, si riparte. Tutte le squadre della protezione civile sono state richiamate in servizio e fatte arrivare in paese. Non sono mancate le difficoltà per raggiungere, anche con i fuoristrada, le zone dove maggiore è stata la richiesta d’aiuto. E come pochi giorni fa, nel giro di una sola ora, è stato di nuovo un inferno. Si lavora senza sosta da ormai tre giorni. Capoterra ha cercato a fatica di lasciarsi alle spalle i momenti drammatici dell’altra notte, quando acqua e fango hanno spazzato via strade, piazze, lesionato case e abbattuto muri. E purtroppo ucciso. I danni sono per ora incalcolabili, ma si parla di centinaia di miliardi. Ieri mattina il Consiglio comunale ha votato la richiesta ufficiale dello stato di calamità, mentre il sindaco Efisio Baire, in contatto con Roma, ha comunicato al ministero degli Interni perdite per circa cento miliardi. «Abbiamo però chiesto ai nostri cittadini di comunicarci i danni subiti, e solo allora potremo fare una stima esatta del disastro che ha colpito la nostra cittadina». Intanto l’assemblea civica ha istituito un fondo straordinario per l’alluvione e demandato alla Giunta il compito di reperire tutte le risorse necessarie per gli interventi più urgenti in paese. Ma con il nubifragio di ieri notte, ogni decisione presa sembra dover essere rimessa in discussione, visto che la situazione continua a modificarsi ora dopo ora.Fatica, dolore, disperazione non sono certo riusciti a fermare la voglia dei capoterresi di ricominciare a vivere e lasciarsi alle spalle quanto accaduto. Ma ora dopo ora, minuto dopo minuto, la rabbia comincia a prendere il sopravvento. «È stato un disastro annunciato», è il commento unanime degli abitanti della borgata di Santa Rosa, forse la lottizzazione che ha subito i maggiori danni e dove, solo per miracolo, non c’è scappato il morto. Le strade, o almeno quelle che sarebbero dovute diventare carreggiate d’asfalto da molti anni e che invece nessuno (a cominciare dal lottizzatore) aveva mai realizzato a dovere, sono praticamente esplose sotto l’impeto dell’acqua piombata dalla collina a velocità impressionante. La stessa valanga che ha gravemente lesionato appartamenti e messo in pericolo la vita di tanti cittadini.

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