Wind shear (fenomeni stazionari)

Il calcolo della possibilità di stazionarietà di un fenomeno viene calcolata attraverso il wind shear verticale, prendendo in considerazione le quote di 300-400-500 hPa, rappresentative del vento alle medio alte quote e quella di 925 hPa e suolo, che invece rappresentano i bassi strati.

La rotazione del vento in senso orario con la quota (cambio di direzione) è un requisito fondamentale per la formazione delle tanto temute celle a V, cioè celle temporalesche auto rigeneranti con un area delle precipitazioni estremamente ristretta e con lentissimo moto orizzontale. Tutte le recenti alluvioni lampo, sono infatti avvenute con il medesimo schema SE nei bassi strati e W alle medio alte quote.

 

Questo parametro perciò aiuta a valutare se la cella temporalesca può presentare caratteristiche di stazionarietà e quindi essere potenzialmente fonte di alluvioni lampo con accumuli al suolo prossimi ai 100 mm/h. Chiaramente forti temporali (occasionalmente con allagamenti) possono svilupparsi anche con questo parametro non favorevole alla stazionarietà delle celle, che quindi rapidamente evolveranno verso altre direzioni.

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