La Sardegna presenta una piovosità in media scarsa e irregolare la quale però rispetta in linea generale alcune regole dettate dalla circolazione atmosferica a scala continentale.
Nel clima dell’isola si possono individuare sostanzialmente due stagioni, una stagione secca e una stagione piovosa, la prima va dal mese di Maggio a quello di Settembre, la seconda da Ottobre ad Aprile. Tuttavia la stagione secca si può estendere facilmente fino al mese di Novembre o cominciare direttamente già da Aprile, specialmente nelle zone più meridionali dell’isola. Il grafico seguente riporta l’andamento annuale delle precipitazioni in Sardegna su base dati climatologica nel periodo 1981-2010 (ARPAS). Si nota nella climatologia più recente come Aprile sia il mese più piovoso della Primavera, Novembre quello più piovoso dell’anno. Sono di seguito riportati anche i valori delle stazioni rispettivamente più piovosa (Desulo) e più secca (Sestu) tra le postazioni ARPAS.
La spiegazione è da ricercarsi nella circolazione atmosferica generale e alla variazione di latitudine delle principali figure alto-pressorie e depressionarie, in relazione alla posizione della terra rispetto al sole. Dal mese di Maggio la Sardegna comincia a entrare nella fascia di alte pressioni, nord Africane, a cui si associa un campo di pressione livellato a tutte le altezze e un clima generalmente monotono, con frequenti giornate serene. Dal mese di settembre poi la fascia di alte pressioni si abbassa di latitudine, permettendo alle depressioni Atlantiche di entrare nel Mediterraneo occidentale e in stabilizzare il tempo sull’isola. Il periodo in cui la fascia di alte pressioni, si trova più meridionale è quello di Dicembre-Gennaio, periodo in cui l’isola è maggiormente interessata da figure depressionarie, portatrici di piogge e temporali.
Un ruolo importantissimo nella distribuzione delle piogge lo giocano i rilievi, ma è da considerare anche la posizione dell’isola, rispetto alle traiettorie prevalenti delle depressioni, portatrici di piogge.
Sarà piuttosto semplice intuire come le zone con la piovosità minore siano quelle più lontane dai rilievi e con la posizione più meridionale. La località più secca dell’isola secondo la climatologia 1922-1991 risulta essere Capo Carbonara (381 mm), ma questa vede una piovosità ridotta nella ristretta zona del capo, poiché già nei pressi delle montagne adiacenti a Villasimius, la piovosità aumenta fino a oltre 550 mm annui. La seconda località più secca è Capo Sperone (386 mm) a Sant’Antioco, e anche per questa si associano una posizione particolarmente meridionale a una relativa lontananza dai rilievi.
Oltre alle ristrette zone con pluviometrie estremamente basse, come quelle appena citate, esiste nell’isola una zona estesa con una pluviometria molto bassa e di poco superiore ai 400 mm annuali medi, si tratta della parte centrale del basso Campidano. Per questa zona sono parecchie le cause che determinano la carenza di piogge, la prima è senz’altro, la posizione meridionale a cui si associa la posizione pianeggiante relativamente lontana dai rilievi, che non permette significativi incrementi da stau negli apporti precipitativi. La terza causa della carenza di piogge è la posizione sottovento rispetto alle correnti principali, che interessano l’isola, cioè il Maestrale (NW), Ponente (W) e Libeccio (SW), ma pure rispetto a correnti meno frequenti, ma che sono foriere di piogge abbondanti invece per la costa orientale, come il Grecale (NE) e il Levante (E). Le piogge maggiori perciò sono portate in questa zona dallo scirocco, che però non si presenta con una frequenza necessaria a portare parecchie giornate piovose.
La maggior parte delle località rientra comunque in una zona con pluviometrie mediamente abbondanti, sia per la posizione, sia per la quota. Essendo la maggior parte dei paesi, collocati a una quota di circa 300-500 metri, notiamo in questi una quantità di precipitazione oscillante tra i 700 e gli 800 mm annuali.
I 1000 mm annuali, vengono raggiunti solamente a quote prossime ai 900 metri e si calcola che sopra i 1400 metri la media possa essere di 1400-1500 mm/anno.
La località monitorata maggiormente piovosa è Valliciola (1343 mm), alle pendici del Limbara, ma accumuli simili si riscontravano pure a quote inferiori nel versante Orientale del Gennargentu, come dimostrano i dati di Correboi (1285 mm) e Sicca d’Erba (1265 mm).
Una recente analisi svolta dall’ARPAS ha elaborato i dati pluviometrici sul trentennio 1981-2010 aggiornando i valori climatologici. In questo trentennio solo una stazione supera i 1000 mm annui (Desulo con 1054 mm). E’ tuttavia doveroso specificare che alcune stazioni storiche sono state purtroppo ormai dismesse da oltre 30 anni come ad esempio Correboi, Pira e Onni, etc.
(https://www.sardegnaambiente.it/documenti/21_421_20210126095003.pdf)
Abbiamo precedentemente detto che la circolazione occidentale è quella prevalente sull’isola, di conseguenza le località che con maggiore frequenza saranno interessate dalle piogge, sono quelle esposte a Occidente, in particolare nel nord ovest e nelle zone centrali, dove l’orografia incrementa intensità e frequenza delle piogge.
Tuttavia non esistono, sopravento alle correnti occidentali, dei rilievi con pendenze molto ripide e grani altezze, tali da permettere un sollevamento rapido, in una zona limitata, della massa d’aria, questo si traduce in fenomeni piovosi raramente di intensità elevata, per lunghi periodi. Inoltre le masse d’aria in arrivo dai quadranti occidentali e soprattutto nord occidentali non contengono, la maggior parte delle volte, grandi quantità di vapore, elemento essenziale per lo sviluppo di abbondanti precipitazioni.
La costa orientale invece presenta una orografia differente, i rilievi sono più ripidi e raggiungono altezze notevoli a pochi km dal mare, questo determina nelle occasioni di venti orientali, meno frequenti, fenomeni violenti e spesso con forte intensità, che alle volte possono persistere per giorni, causando accumuli alluvionali. Inoltre le masse d’aria in arrivo da est e sud est sono molto ricche di umidità. Le zone maggiormente soggette a fenomeni alluvionali sono collocate tra Muravera e Siniscola, con un triangolo in cui la frequenza dei fenomeni intensi si è mostrata maggiore, che è quello di Arzana-Villagrande-Lanusei.
Da questa distribuzione delle piogge con forti fenomeni, non è però accompagnata, il più delle volte, da una frequenza di giorni con pioggia, che risultano inferiori a quelli della costa occidentale. Nonostante tutto gli accumuli medi annuali sono simili tra i 2 versanti dell’isola, questo significa che la media di precipitazione per singolo giorno di pioggia, è maggiore nella costa orientale rispetto ai valori che si possono trovare nella costa occidentale.
In estate il discorso si inverte. Le correnti occidentali spingono l’aria calda sul sud est dell’isola dove occasionalmente si sviluppano intense celle temporalesche pomeridiane che interessano con maggiore frequenza i rilievi che guardano verso la costa orientale.
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